martedì 25 ottobre 2011

Alle porte dello scisma

APERTURA AL SACERDOZIO FEMMINILE: IL PATRIARCA DI LISBONA CONVOCATO URGENTEMENTE DALLA CONGREGAZIONE PER LA DOTTRINA DELLA FEDE
Le stupefacenti esternazioni del cardinal Cruz Policarpo pongono dubbi su una questione risolta da tempo in maniera definitiva e ormai appartenente al Deposito della Fede
di Dante Pastorelli
La risposta di mons. Gilberto Aranci ad un lettore circa la posizione della Chiesa sul sacerdozio femminile (Toscana Oggi, n.26 del 10.07.2011) cade in un momento in cui questo problema, in realtà insopportabilmente stantìo perché da lunga pezza risolto, vien riaperto in modo del tutto sconveniente e con sconcertante superficialità dal Patriarca di Lisbona, cardinal Cruz Policarpo, il quale ritiene priva di fondamento teologico l'esclusione delle donne dal sacerdozio, in quanto derivata, così afferma, da una tradizione che ci proviene da Gesù ed a cui la Chiesa si è conformata.
Ond'evitar il rischio di fraintendimenti, riporto il nucleo del ragionamento dell'anziano Presule : "...teologicamente non c'è alcun ostacolo fondamentale [al sacerdozio femminile]; c'è questa tradizione, diciamo così: non si è mai fatto in altro modo... C'è un'uguaglianza fondamentale di tutti i membri della Chiesa. Il problema consiste in una forte tradizione che viene da Gesù e dalla facilità con cui le chiese riformate hanno concesso il sacerdozio alle donne.
Da semplice fedele, digiuno per giunta di regolari ed approfonditi studi teologici, non riesco proprio a capir a qual mai scuola di pensiero cattolico abbia attinto il Patriarca le nozioni di Sacra Scrittura, Tradizione, Magistero e Teologia sottese a tali argomentazioni od in esse esplicitate, che anche ad un orecchio poco provveduto suonano stupefacenti. Tal esternazione è subito stata colta ad ampio raggio, senza eccessiva fatica nella decifrazione, in tutta la sua plateale ed infelice devianza dalla retta dottrina, e le proteste sono state tanto numerose, vivaci e più che giustificate da costringer il Porporato ad innescar una precipitosa e goffa retromarcia ed a professar la sua piena adesione al Magistero Pontificio, dopo aver incassato, però, la solidarietà dei vescovi portoghesi, pur essa stupefacente nel collettivo errore. Al momento in cui scrivo si parla d'una sua convocazione a Roma, presso la Congregazione per la Dottrina della Fede.
È mia impressione, e forse potrei dir tranquillamente convinzione, che per il Presule, notoriamente vicino al Cammino Neocatecumenale, la Tradizione risalente a Gesù ed agli Apostoli sia un dettaglio trascurabile nell'economia della nostra Fede e non una fonte imprescindibile della Rivelazione. Quanto al sacerdozio femminile, risulta chiaro dalle sue parole ch'egli non lo esclude affatto in via di principio, ma, anzi, non si perita di prospettarlo non per l'immediato ma per il futuro, per "quando Dio vorrà", forse, cioè, per il tempo in cui cadrà l'ostacolo storico rappresentato dalla facilità con cui eretici e scismatici han concesso e concedon il sacerdozio alle donne: come se fin ad oggi l'essenza dell'Ordine Sacro fosse stata conservata integra non per totale fedeltà all'inviolabile mandato di Cristo quanto piuttosto per la lunga ma pur sempre temporanea riprovazione di quella facilità che, se controllata e temperata, potrebbe pacificamente indur la Chiesa ad arrogarsi il potere di render un Sacramento d'istituzione divina suscettibile d'evoluzione e mutazione nella sua sostanza, mentr'essa ne dev'esser mera ed insieme vigile ed incontaminata custode, non potendo disporre a suo piacimento di ciò che solo a Dio appartiene.
Per il Patriarca portoghese non esiste, dunque, nessuna preclusione derivante dal sesso ch'è, invece, sino a prova contraria, appunto una connotazione di sostanza, vale a dir essenziale e pregiudiziale, non per decisione umana ma per sicuro e provato disegno soprannaturale, affinché il ministro possa agire, in perfetta "rassomiglianza", in persona Christi, come l'alter Christus. Il tutto fra il giubilo delle sette e confessioni protestanti, di cui internet si fa amplificante eco, alle quali il Patriarca attribuisce un valore ecclesificante che non possiedono. E già questi applausi dovrebbero far rifletter sull'entità del deragliamento del sullodato Patriarca dalla diritta via segnata e perseguita dalla Santa Sede.
La Lettera Apostolica Ordinatio sacerdotalis (1994), ch'espone molto lucidamente, procedendo nel solco tracciato dall'insegnamento ininterrotto della Chiesa e riproposto nell'ultimo cinquantennio soprattutto da Paolo VI, i motivi dell'impossibilità di conferir gli Ordini Sacri alle donne, par che non rivesta per l'arcivescovo di Lisbona alcuna nota di rilievo magisteriale in toto obbligante se da essa si può evincer che Giovanni Paolo II "è sembrato dirimere la questione". È sembrato. È sembrato soltanto, niente di più! Si tratterebbe, insomma, al massimo, e forse neppure, di un testo esprimente un Magistero mere authenticum degno sì di reverente ossequio per la cattedra da cui proviene, ma discutibile e riformabile, e non, qual effettivamente è, di Magistero ordinario infallibile, irreformabile e pertanto assolutamente vincolante, ragion per cui gli si deve adesione dell'intelletto e della volontà, giacché esercitato dal Sommo Pontefice nella sua suprema funzione di Pastore e Maestro della Chiesa universale, il quale, pur non pronunciandosi solennemente, ex cathedra, conferma una dottrina che affonda le sue radici nella Sacra Scrittura e nella Tradizione. Il cardinal Policarpo pone in soffitta o in cantina, altresì, il venerando "quod semper. quod ab omnibus, quod ubique creditum", irrinunciabile criterio di valutazione del livello di un atto magisteriale pontificio. (...)
Mons. Aranci, oltre ad alcuni scritti favorevoli al sacerdozio femminile ed a dissertazioni "antropologiche", tese ad offrir un più consistente panorama di posizioni in cui inquadrar il dibattito del quale svelano e rimarcan l'indubbia complessità, richiama, e non poteva non richiamarli, i più recenti documenti della Chiesa su questo delicato tema, tra cui la citata Ordinatio sacerdotalis ed il Catechismo della Chiesa Cattolica, che così recita al n.1577: «Chi può ricevere questo sacramento [l'Ordine sacro]? Riceve validamente la sacra ordinazione esclusivamente il battezzato di sesso maschile [«vir»]. Il Signore Gesù ha scelto uomini [«viri»] per formare il collegio dei dodici Apostoli, e gli Apostoli hanno fatto lo stesso quando hanno scelto i collaboratori che sarebbero loro succeduti nel ministero. Il collegio dei Vescovi, con i quali i presbiteri sono uniti nel sacerdozio, rende presente e attualizza fino al ritorno di Cristo il collegio dei Dodici. La Chiesa si riconosce vincolata da questa scelta fatta dal Signore stesso. Per questo motivo l'ordinazione delle donne non è possibile».
Dalla lettura di questi documenti i fedeli, se sufficientemente informati e formati - ed oggi, ahimé, sulla scorta della mia esperienza di professore e preside negli istituti superiori, ed altresì di padre e nonno, posso affermar, senza tema d'esser smentito, che son una sparuta minoranza - agevolmente potran dedurre che il Magistero si è espresso in modo definitivo. Non è stato in materia promulgato alcun dogma, come spesso e pedantemente si sente obiettar da taluni, va bene, ma, come sopra ho precisato e ci tengo ancor qui a ribadire, un Magistero pontificio ordinario continuo, inconfutabilmente fondato sul Vangelo e sulla Sacra Tradizione, è infallibile, definitive tenendum, piaccia o non piaccia ai novatori ecumenisti su qualunque panca, seggiola, poltrona o cattedra della nostra Santa Chiesa appollaiati.
Dispiace, tuttavia, che mons. Aranci non abbia segnalato – almeno io non lo vedo nell'edizione on line di Toscana Oggi - in questo suo "colloquio", un altro documento, assai facilmente rintracciabile in internet, il cui contenuto è anticipato dal CCC, sebbene in tono meno perentorio, e che, tanto per seguir il suo metodo, dal web direttamente trascrivo qui sotto:
CONGREGAZIONE PER LA DOTTRINA DELLA FEDE
RISPOSTA AL DUBBIO CIRCA LA DOTTRINA DELLA LETTERA APOSTOLICA «ORDINATIO SACERDOTALIS»
Dub.: Se la dottrina, secondo la quale la Chiesa non ha la facoltà di conferire l'ordinazione sacerdotale alle donne, proposta nella Lettera Apostolica «Ordinatio Sacerdotalis», come da tenersi in modo definitivo, sia da considerarsi appartenente al deposito della fede.
Risp.: Affermativa.
Questa dottrina esige un assenso definitivo poiché, fondata nella Parola di Dio scritta e costantemente conservata e applicata nella Tradizione della Chiesa fin dall'inizio, è stata proposta infallibilmente dal magistero ordinario e universale (cfr. Conc. Vaticano II, cost. dogm. Lumen Gentium, 25, 2). Pertanto, nelle presenti circostanze, il Sommo Pontefice, nell'esercizio del suo proprio ministero di confermare i fratelli (cfr. Lc, 22, 32) ha proposto la medesima dottrina con una dichiarazione formale, affermando esplicitamente ciò che si deve tenere sempre, ovunque e da tutti i fedeli, in quanto appartenente al deposito della fede.
Il Sommo Pontefice Giovanni Paolo II, nel corso dell'Udienza concessa al sottoscritto Cardinale Prefetto, ha approvato la presente Risposta, decisa nella riunione ordinaria di questa Congregazione, e ne ha ordinato la pubblicazione
Roma, dalla Sede della Congregazione per la Dottrina della Fede, il 28 ottobre 1995.
+ JOSEPH Card. RATZINGER - Prefetto
+TARCISIO BERTONE Arcivescovo emerito di Vercelli - Segretario.
Questa "risposta" taglia la testa al toro. Il sipario è calato per non rialzarsi mai più. Roma locuta est, causa finita est. Si mettan l'anima in pace fedeli, preti, vescovi e cardinali sgangheratamente "femministi". La Chiesa non può modificar il Deposito della Fede di cui il sacerdozio ministeriale riservato ai soli "viri" è un pilastro portante. (...) Se Gesù avesse voluto conferir il sacerdozio alle donne avrebbe ordinato per prima la Sua Santissima Madre. (...)
 
Fonte: Coordinamento Toscano Benedetto XVI, 08/08/2011

martedì 11 ottobre 2011

Le guerre di religione

Ecco la primavera d'egitto.


"…Il mondo è pieno di odio. Voi riconoscerete il momento del Mio ritorno quando vedrete scoppiare le guerre di religione. Quando vedrete accadere questo, sappiate che sto per arrivare. Nulla potrà fermare queste guerre". (Apparizioni della Madonna a Kibeho - Ruanda, 1982)

giovedì 15 settembre 2011

ODIE XIV SEPTEMBER MMXI, BEATIFICATIONIS ELENA AIELLO


"Oh, che orribile visione vedo! Sta succedendo una grande rivoluzione a Roma! Stanno entrando in Vaticano. Il Papa è da solo, sta pregando. Stanno tenendo il Papa. Lo prendono con la forza. Lo picchiano fino a farlo cadere. Lo stanno legando. Oh Dio! Oh Dio! Gli stanno dando dei calci. Che scena orribile! E’ terribile!...Nostra Signora si sta avvicinando. Quegli uomini malvagi cadono a terra come cadaveri! Nostra Signora aiuta il Papa ad alzarsi prendendolo per il braccio, lo copre con il Suo mantello e gli dice: - Non temere!"
Venerdì Santo 1961, visione della Beata Elena Aiello, Calabria [k]


E faceva sì che a tutti, piccoli e grandi, ricchi e poveri, liberi e servi, fosse posto un marchio sulla mano destra o sulla fronte; e che nessuno potesse comprare o vendere se non chi avesse il marchio, cioè il nome della bestia o il numero del suo nome. (Apocalisse 13, 16-17)

Ecco il marchio della Bestia

Il segno della bestia entra nel mondo

i figli della perdizione

lunedì 29 agosto 2011

Medjugorje, 25 agosto 2011

"Cari figli, oggi vi invito a pregare e a digiunare per le mie intenzioni, perché satana vuole distruggere il mio piano. Ho iniziato qui con questa parrocchia e ho invitato il mondo intero. Molti hanno risposto ma è enorme il numero di coloro che non vogliono sentire ne accettare il mio invito. Perciò voi che avete pronunciato il SI, siate forti e decisi. Grazie per aver risposto alla mia chiamata".


mercoledì 24 agosto 2011

Terremoto scuote New York e Washington; l'uragano Irene si avvicina alla costa est degli USA

"...Un grande terremoto sta per arrivare... Pentitevi...se non volete che questi eventi accadano... Il tempo è vicino... Gli uomini non ascolteranno a meno che non vedano disastri colpirli. Grande distruzione, grande devastazione cadrà sugli Stati Uniti. I Miei figli non ascolteranno nient’altro... E’ per amore che vi dico queste parole di avvertimento..."
1 Settembre 1994, messaggio di Gesù a Nancy Fowler, Conyers

lunedì 22 agosto 2011

Guerra in Terra Santa

Gerusalemme è costruita
come città unita e compatta.

È là che salgono le tribù,
le tribù del Signore,
secondo la legge d'Israele,
per lodare il nome del Signore.

Là sono posti i troni del giudizio,
i troni della casa di Davide.

Chiedete pace per Gerusalemme:
vivano sicuri quelli che ti amano;

sia pace nelle tue mura,
sicurezza nei tuoi palazzi.


Salmo 121

lunedì 15 agosto 2011

Apocalisse 11,19a.12,1-6a.10ab.

Allora si aprì il santuario di Dio nel cielo e apparve nel santuario l'arca dell'alleanza. Ne seguirono folgori, voci, scoppi di tuono, terremoto e una tempesta di grandine.
Nel cielo apparve poi un segno grandioso: una donna vestita di sole, con la luna sotto i suoi piedi e sul suo capo una corona di dodici stelle.
Era incinta e gridava per le doglie e il travaglio del parto.
Allora apparve un altro segno nel cielo: un enorme drago rosso, con sette teste e dieci corna e sulle teste sette diademi;
la sua coda trascinava giù un terzo delle stelle del cielo e le precipitava sulla terra. Il drago si pose davanti alla donna che stava per partorire per divorare il bambino appena nato.
Essa partorì un figlio maschio, destinato a governare tutte le nazioni con scettro di ferro, e il figlio fu subito rapito verso Dio e verso il suo trono.
La donna invece fuggì nel deserto, ove Dio le aveva preparato un rifugio perché vi fosse nutrita per milleduecentosessanta giorni.
Allora udii una gran voce nel cielo che diceva: "Ora si è compiuta la salvezza, la forza e il regno del nostro Dio e la potenza del suo Cristo, poiché è stato precipitato l'accusatore dei nostri fratelli, colui che li accusava davanti al nostro Dio giorno e notte.

Il Dogma dell'Assunzione

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